Le emissioni globali di CO2 da fonti fossili hanno toccato un nuovo massimo nel 2024, segnando un allarme rosso per il nostro pianeta, come rivelato dal recente studio pubblicato dal Global Carbon Project.

Il rapporto Global Carbon Budget 2024 evidenzia che le emissioni di CO2 fossile stanno per raggiungere l'impressionante cifra di 37,4 miliardi di tonnellate quest'anno, con un incremento dello 0,8% rispetto al 2023. Questo incremento rappresenta un segnale preoccupante, poiché le emissioni totali di CO2, includendo quelle derivanti dal cambiamento dell'uso del suolo come la deforestazione, saliranno a ben 41,6 miliardi di tonnellate. Solo un anno fa, queste emissioni erano di 40,6 miliardi.

Le prospettive future non promettono nessun miglioramento. Fra i principali paesi emettitori, la Cina, responsabile del 32% delle emissioni globali, è prevista a un incremento dello 0,2%. Negli Stati Uniti, che contribuiscono per il 13% al totale, si prevede una riduzione dello 0,6%, mentre l'India, con una quota dell'8%, dovrebbe assistere a un aumento clamoroso del 4,6%. L'Unione Europea, invece, vedrà un calo del 3,8%, ma questo non basta a mitigare l'emergenza globale.

A livello globale, nel 2024, si delineano trend preoccupanti: le emissioni di combustibili fossili sono in aumento in tutti i settori. Il carbone aumenterà dello 0,2%, il petrolio dello 0,9% e il gas del 2,4%. Questi tre settori contribuiscono rispettivamente al 41%, 32% e 21% delle emissioni globali di CO2 fossili, ponendo una seria minaccia alla sostenibilità ambientale.

L'atmosfera sta diventando sempre più carica di CO2, con le stime che indicano una concentrazione di 422,5 parti per milione nel 2024. Questo valore è superiore del 52% rispetto ai livelli preindustriali, un chiaro indicatore dei cambiamenti drammatici che sta subendo il nostro clima.

Uno degli aspetti più allarmanti emersi dallo studio è che, se il trend attuale continuerà, ci sarà una probabilità del 50% che il pianeta superi il limite di riscaldamento di 1,5 °C già entro sei anni. Questo scenario catastrofico impone una riflessione urgente: quali misure concrete possono essere adottate per invertire questa spirale di emissioni? La comunità internazionale deve agire ora prima che sia troppo tardi!