Non solo la studentessa belga di 20 anni e i suoi amici sono stati colpiti dalle violenze avvenute a Capodanno in piazza Duomo a Milano. Le aggressioni, rudemente sfociate in episodi di molestie, sono aumentate a cinque. La giovane di Liegi ha fornito oggi dettagli inconfutabili agli inquirenti belgi, assistita da due poliziotti milanesi, descrivendo la violenza subita in ogni particolare.

Una seconda donna, originaria della Lombardia, ha deciso di farsi avanti, rivelando di essere pronta a denunciare quanto accaduto la notte di Capodanno. Gli investigatori stanno per ascoltare anche una ragazza di Reggio Emilia, una quarta donna di origini sudamericane e una quinta, una turista inglese che era a Milano con il suo compagno.

Le autorità sono ora impegnate a raccogliere testimonianze e prove per far luce su una situazione allarmante, dove il 'taharrush gamea' - una forma di molestia di gruppo che ha già destato preoccupazione in altre città - sembra aver preso piede anche nel cuore di Milano.

In questo clima di paura, la comunità è in allerta: che cosa si può fare per fermare questa spirale di violenza? Molti cittadini chiedono maggiore sicurezza nelle aree pubbliche e un'azione più decisa da parte delle forze dell'ordine. Nel frattempo, la città si interroga su come ripristinare la fiducia in notti di festa che dovrebbero essere di gioia e celebrazione.