La crisi del settore degli elettrodomestici colpisce duramente anche le stabilità europee della compagnia cinese Haier, che ha già annunciato la chiusura di una fabbrica in Romania (ad Aricestii Rahtivani, entro marzo). Il destino dell'Italia non è migliore, in particolare per lo storico stabilimento Candy di Brugherio, acquisito nel 2018 dal gruppo cinese per circa 500 milioni di euro dalla famiglia Fumagalli.

Nell'area produttiva di Brugherio attualmente lavorano circa 175 persone, di cui 125 sono operai, mentre altri 750 sono impiegati nei servizi. I vertici di Haier hanno comunicato ai sindacati che intendono fermare la produzione di lavatrici a partire da giugno. Tuttavia, si parla anche di un piano per garantire la continuità occupazionale, sebbene non sia chiaro cosa potrebbe sostituire la produzione attuale. Ulteriori dettagli potrebbero emergere durante l'incontro in Assolombarda fissato per il 29 gennaio.

Inoltre, è da sottolineare che l'azienda non ha intenzione di fermare i processi di esodo incentivato che hanno già ridotto la capacità produttiva: attualmente è rimasta solo una delle cinque linee originarie. Si prevede un taglio di circa 100 posti di lavoro, con 64 posizioni per impiegati e 36 per operai. Fino ad oggi, nel 2024, ben 93 dipendenti hanno già lasciato l'azienda tramite il sistema di esodi incentivati, con incentivi che hanno raggiunto punte di 80.000 euro a seconda della mansione e dell'anzianità di servizio.

Ma la crisi non riguarda solo Haier. Al Mimit si svolgerà un incontro per discutere della situazione critica in Beko Europe (ex Whirlpool), dove si prevedono 2.000 esuberi. Sebbene siano circolate voci riguardanti possibili acquisizioni da parte di aziende cinesi, il gruppo svedese Electrolux sembra determinato a mantenere le sue posizioni sul mercato. Nel frattempo, il futuro dei dipendenti di Brugherio resta avvolto nell'incertezza, destando preoccupazione in tutta l'area.