Scienza

Cambiamento climatico: Gli alberi che catturano più carbonio rivelano un segreto sorprendente!

2025-03-26

Autore: Maria

Il professor Vito Armando Laudicina, docente di Chimica Agraria e coordinatore dei corsi di studio in Scienze forestali e ambientali e Agroingegneria presso l'Università di Palermo, fa parte di un team di ricercatori che ha effettuato una scoperta eccezionale: le specie arboree "conservative"—cioè quelle che conservano le risorse come acqua, nutrienti ed energia—crescono più velocemente nelle foreste boreali e temperate rispetto a specie "acquisitive".

Pubblicati sulla rinomata rivista scientifica "Nature", questi risultati evidenziano l'importanza delle condizioni locali per la crescita degli alberi, fornendo strumenti fondamentali ai gestori forestali per combattere il cambiamento climatico. Coordinato da Inrae di Bordeaux Sciences Agro, il gruppo di ricerca ha esaminato ben 223 specie di alberi in 160 foreste sperimentali sparse in diverse aree del mondo, tra cui Europa occidentale, Stati Uniti, Brasile, Etiopia, Camerun e Asia sud-orientale.

Le foreste offrono numerosi servizi ecosistemici: regolano il microclima, conservano la biodiversità, purificano l’aria e l'acqua e proteggono il suolo. Insieme agli oceani, sono tra i principali serbatoi di carbonio. Laurea sottolinea come promuovere alberi a crescita rapida possa rivelarsi cruciale per mitigare il cambiamento climatico. La domanda chiave è: quali specie hanno il potenziale più alto di sequestro del carbonio?

Per la Sicilia, lo studio ha coinvolto il Complesso Boscato di Mustigarufi, nel comune di San Cataldo, Caltanissetta. Ricerche precedenti avevano già dimostrato che in condizioni controllate le specie che acquisiscono efficientemente risorse come luce e acqua crescono rapidamente, con esempi come aceri, pioppi e farnie.

Ma la vera sorpresa? Le specie considerate conservative, come abeti e roverelle, che normalmente si pensano a crescita lenta, possono crescere più rapidamente in condizioni sfavorevoli come suoli poco fertili e climi rigidi. In tali contesti, queste specie hanno vantaggi competitivi, mostrando una resistenza superiore allo stress e una maggiore abilità nella gestione delle risorse limitate.

In contrasto, nei climi favorevoli delle foreste pluviali tropicali, non c'è una netta differenza di crescita tra le due tipologie. Questo studio sottolinea l'importanza delle condizioni locali, dove la selezione di specie adatte al contesto specifico può fare la differenza. In climi favorevoli e suoli fertili, gli alberi acquisitivi come aceri e pioppi prevalgono, mentre nelle condizioni più difficili saranno le specie conservative a brillare nel sequestro di carbonio.

In un mondo sempre più minacciato dal cambiamento climatico, queste scoperte non sono solo interessanti dal punto di vista scientifico, ma anche un impegno critico per il futuro delle nostre foreste e del nostro pianeta. Rimanete sintonizzati: il futuro del nostro ambiente potrebbe dipendere da quali alberi decidiamo di piantare!