Una tragedia si è verificata al deposito Eni di Calenzano, dove un'esplosione ha causato la morte di cinque operai.

Le autorità stanno indagando su sette rappresentanti di Eni e due membri dell'azienda appaltatrice Sergen, coinvolti nei lavori in corso presso l'impianto.

Secondo le prime informazioni, l'incidente era prevedibile e, soprattutto, evitabile.

Si ipotizza che la compagnia non avrebbe dovuto consentire la sovrapposizione di lavori durante le operazioni di carico delle autobotti.

Inoltre, emergono notizie allarmanti riguardo a tentativi di inquinare le indagini.

Le indagini si estendono anche alla stessa Eni SpA, accusata di responsabilità secondo la Legge 231, che regola la responsabilità amministrativa delle imprese.

Questo tragico evento solleva interrogativi su la sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla gestione dei rischi, sollecitando una riflessione urgente sulla necessità di miglioramenti nelle procedure di sicurezza industriale.