
Caffè, vino, auto e macchine utensili: aziende italiane valutano di trasferirsi negli USA per sfuggire ai dazi! Scopri la verità!
2025-04-03
Autore: Maria
Negli ultimi mesi, la politica dei dazi imposta dall'ex presidente Donald Trump ha messo in allerta molte aziende italiane, in particolare quelle che esportano almeno il 10% della loro produzione negli Stati Uniti. Questa situazione ha comportato timori di perdite significative, costringendo imprenditori e sindacati a esplorare possibili strategie di contromisura.
L’analisi condotta dal centro studi della Fiom Cgil ha evidenziato le conseguenze devastanti che i dazi potrebbero avere sui settori metalmeccanici, tra cui spiccano la cantieristica navale, l'industria bellica e, ovviamente, l'automotive, oltre a macchinari e packaging. La maggior parte di queste aziende è composta da piccole e medie imprese a conduzione familiare che esportano tra il 50 e il 60% della loro produzione.
Settore delle macchine utensili e opportunità in India
Particolarmente colpito è il settore delle macchine utensili, che ha negli Stati Uniti il suo primo mercato estero. Alcune delle grandi aziende federate a Ucimu, come Marposs e Salvagnini, hanno filiali negli USA, ma le piccole aziende faticano a prendere in considerazione un trasferimento a causa dei costi elevati e dei tempi necessari per stabilire un nuovo impianto.
Il presidente di Ucimu, Riccardo Rosa, afferma che non ha senso delocalizzare negli USA, dato che solo 600 milioni dei 7 miliardi di euro di export va a destinazione americana. “Inoltre, le spese per il personale supererebbero del 40% i costi in Italia,” aggiunge. Sebbene la concorrenza si faccia sentire, Rosa sottolinea l'importanza di esplorare mercati alternativi, suggerendo l'India, il cui import dall'Italia è in crescita esponenziale.
Settore automotive e strategie di prezzo
Anche il settore automotive si troverà ad affrontare sfide, soprattutto per le marche di alta gamma come Ferrari e Lamborghini, che potrebbero aumentare i prezzi per mantenere il loro status sul mercato. Recentemente, Stellantis, con stabilimenti in Italia, si è trovata a rischiare la produzione di nuovi modelli a causa dei dazi, lasciando i sindacati preoccupati.
Packaging in fermento
Il settore del packaging, particolarmente forte in Emilia Romagna e Lombardia, si mostra timoroso di queste politiche. I leader del settore, come Maurizio Marchesini, avvertono che trasferire la produzione richiede un investimento di anni, e sperano in un ripensamento della politica daziaria.
Caffè e vino: l'atteggiamento proattivo
In contrapposizione, alcuni produttori alimentari come Illy e Lavazza si sono dichiarati pronti a spostare una parte considerevole della loro produzione negli USA. Anche cantine vinicole come Antinori e Frescobaldi sono già presenti in California, dimostrando la loro adattabilità al mercato americano. Tuttavia, le piccole e medie aziende potrebbero non avere le stesse risorse e opportunità.
Con le incertezze che circondano le politiche commerciali, il futuro delle aziende italiane è appeso a un filo. L'economia globale e le strategie di esportazione saranno cruciali nei prossimi mesi, e le aziende dovranno decidere rapidamente le loro prossime mosse in questo scenario in continuo cambiamento.