Boom di Diritti Umani nello Zimbabwe: Abolita la Pena di Morte!
2024-12-31
Autore: Maria
In un storico passo verso i diritti umani, il presidente dello Zimbabwe, Emmerson Mnangagwa, ha ufficialmente abolito la pena di morte, segnando una nuova era per il paese africano. La legge è stata promulgata martedì e segue l'approvazione del Senato avvenuta solo due settimane fa. Sebbene le esecuzioni fossero sospese dal 2005, oltre 60 persone erano ancora sotto condanna a morte, pena che ora è stata convertita in ergastolo.
Questa mossa rivoluzionaria non è solo un cambiamento legislativo; rappresenta anche un atto simbolico da parte di Mnangagwa, che, all'età di 21 anni, era egli stesso stato condannato a morte per aver fatto esplodere un treno durante la guerra d'indipendenza dello Zimbabwe nel 1964. La sua condanna, tuttavia, era stata commutata in dieci anni di carcere, grazie alla sua giovane età e indimenticabili esperienze di tortura.
È interessante notare che la nuova legge prevede una clausola che consente il ripristino della pena di morte in caso di emergenze nazionali. Attualmente, la pena di morte è ancora legale in circa dieci stati africani e in un totale di 55 paesi nel mondo. Vent'anni fa, nel 2004, i paesi che praticavano questa forma di punizione erano ben 76.
Dal 2022, Zimbabwe e Zambia si uniscono al numero crescente di nazioni africane che hanno preso la coraggiosa decisione di abolire la pena di morte, seguendo le orme di stati come la Repubblica Centrafricana, la Sierra Leone, il Ciad e il Burkina Faso. Questo cambiamento rappresenta un importante passo avanti nel riconoscimento della dignità umana e della possibilità di riabilitazione per i condannati. Il mondo osserva con attenzione mentre lo Zimbabwe si impegna a promuovere i diritti umani e a costruire una società più giusta.