Bombe intorno alla centrale gemella di Chernobyl: perché nessuno crede alla pace di Donald Trump
2024-12-24
Autore: Chiara
“Andate via, andate via subito, stanno bombardando!” Questa esclamazione drammatica proviene da un uomo energico, nonostante l'età. La musica si interrompe e i bambini smettono di cantare e ballare. Gli allarmi risuonano con forza, sopraffacendo le melodie delle canzoni che i piccoli ucraini stanno preparando per la loro festa di Natale. A Voznesenk, come in gran parte dell'Ucraina, la normalità è un sogno lontano. Qui, in questo centro ricreativo per bambini, la guerra è una realtà con cui convivere quotidianamente. La maggior parte dei bambini che lo frequentano vive anche in questa struttura, molti di loro orfani in cerca di rifugio. In aggiunta, ci sono bambini con disabilità che ricevono un'assistenza costante. Nonostante tutto, gli adulti, prevalentemente donne e anziani, cercano di mantenere un clima di festa, organizzando attività per i più piccoli.
Quando l'allarme si placa, i bambini tornano a cantare e ballare con entusiasmo, riprendendo i loro festeggiamenti interrotti.
Arrivando a Voznesenk da Kiev, si attraversa Youzhnoukrainsk, una città sorto intorno alla centrale nucleare, simile a Chernobyl. La vista è dominata dai tre reattori che svettano nel panorama e dalla nube di vapore che si alza dal fiume. L’architettura sovietica è palpabile, con enormi condomini abitati da famiglie che lavorano nella centrale stessa.
La presenza militare è massiccia e l'area attorno ai reattori è completamente sorvegliata. Per mesi, si è temuto che la centrale potesse diventare un obiettivo strategico, con conseguenze catastrofiche. Sebbene la preoccupazione rimanga, la comunità ha imparato a convivere con questo stato di allerta. La strada per Voznesenk porta il nome della centrale nucleare, sottolineando la sua importanza e le controversie legate a possibili malformazioni nei bambini nati in quest'area. Questi bambini vengono accolti e seguiti nel centro di Voznesenk, il medesimo dove si stava svolgendo la recita interrotta dall’attacco russo.
Un cambiamento significativo avvenuto in Ucraina è l’anticipazione del Natale al 25 dicembre, allineandosi così alla celebrazione cattolica. Questo gesto simboleggia un’unione tra chi ha dimostrato solidarietà verso il popolo ucraino e un rifiuto aperto verso i nemici. Tuttavia, gli attacchi non cessano e la vita continua a essere segnata da sirene e bombardamenti. A Kharkiv, a nord del Paese, i festeggiamenti natalizi proseguono, ma con misure di sicurezza straordinarie. Gli eventi, rivolti in gran parte ai bambini, si svolgono nelle profondissime stazioni della metropolitana, rifugi sicuri durante le sirene che avvertono gli attacchi.
Molte persone sono tornate a Kharkiv, anche se gli affitti sono significativamente aumentati e non tutti possono permetterseli. Tuttavia, la città sembra rivivere: il traffico è aumentato, sebbene sia lontano da quello normale, e le festività natalizie si notano nei piccoli dettagli, come le luminarie sparse per la città.
La piazza della Libertà rimane un luogo monumento ai tempi passati, con carri armati russi e resti di missili esposti. La facciata del governo presenta un nuovo manifesto, che pur riconoscendo la serietà della guerra, offre anche messaggi di speranza e auguri natalizi. Gli ucraini non credono che la guerra volgerà al termine, nemmeno con le attese dichiarazioni di incontri tra Donald Trump e Vladimir Putin.
Mentre la neve inizia a cadere e riempie di bianco le strade, viene da desiderare un Natale sereno, lontano dal rumore delle bombe.