
Biomassa in orbita per salvare le foreste: la missione che cambia tutto!
2025-04-08
Autore: Chiara
Nel profondo delle foreste tropicali, dove la luce solare arriva a fatica e l’intervento umano è raro, si gioca una partita decisiva per il futuro del nostro pianeta. Per comprendere quanto queste immense distese verdi siano in grado di assorbire anidride carbonica e contrastare il cambiamento climatico, è stata avviata una missione spaziale senza precedenti: il lancio del satellite Biomass, sostenuto dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e realizzato con la collaborazione di Airbus UK.
Biomass ha un obiettivo ambizioso: realizzare la mappatura più accurata del carbonio nelle foreste tropicali a livello globale, concentrandosi in particolare su quelle più remote e finora poco esplorate. Il satellite è stato lanciato da Kourou, nella Guyana Francese, utilizzando un razzo VegaC e rimarrà in orbita per almeno cinque anni.
Il cuore tecnologico della missione è un radar innovativo, mai utilizzato prima nello spazio, che ha la capacità di penetrare la densa vegetazione fino alle radici degli alberi. Questa tecnologia all'avanguardia permetterà a Biomass di misurare con estrema precisione quanta CO2 è immagazzinata nella biomassa vegetale, monitorando al contempo la perdita di biodiversità causata dalla deforestazione.
Comprendere il ruolo delle foreste nel bilancio globale di carbonio è il perno del progetto. Infatti, circa la metà della massa degli alberi è costituita da carbonio. Utilizzando un radar a banda P dotato di un’enorme antenna di 12 metri, Biomass esplorerà le foreste tropicali dall’alto al suolo, rivelando le variazioni nella quantità di CO2 accumulata.
Questa “bilancia spaziale” sorvolerà regolarmente aree cruciali come l’Amazzonia, l’Africa centrale e il sud-est asiatico, tutte colpite dalla deforestazione massiccia a causa della produzione di soia, carne bovina, cacao, caffè, olio di palma e legname. Le mappe 3D ad alta risoluzione delle foreste tropicali ottenute da questa missione diventeranno un potente strumento per scienziati, governi e organizzazioni ambientaliste.
Le foreste tropicali sono spesso definite i polmoni verdi della Terra; si stima che assorbano circa otto miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno, svolgendo un ruolo cruciale nel mitigare gli effetti del riscaldamento globale. Tuttavia, la loro capacità di assimilazione è sempre più minacciata da deforestazione e degrado ambientale, i quali contribuiscono a restituire carbonio all’atmosfera e ad alimentare l’effetto serra.
Quantificare con precisione la perdita di carbonio è fondamentale per costruire modelli climatici affidabili e adottare politiche di conservazione efficaci. Il progetto Biomass segna un passo cruciale nella comprensione del bilancio globale del carbonio, ossia quanto carbonio entra ed esce dall’atmosfera terrestre.
Un aspetto innovativo di questa missione è l’integrazione dei dati raccolti da Biomass con tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning. Gli scienziati saranno così in grado di elaborare previsioni sempre più accurate sullo stato di salute delle foreste, sulla perdita di biodiversità e sulle conseguenze delle attività umane sul clima.
Simonetta Cheli, direttrice dei Programmi di Osservazione della Terra dell’ESA, afferma: “Questa missione ci consentirà di osservare le foreste come mai prima d’ora, per proteggerle al meglio e prevenire disastri ambientali”. La sfida è enorme, ma è un messaggio di speranza: dallo spazio, oggi, possiamo intraprendere azioni concrete per aiutare il nostro pianeta. E mentre il tempo scorre, la missione Biomass segna un cambiamento significativo nella lotta contro il cambiamento climatico e nella salvaguardia delle nostre preziose risorse naturali.