
Benzodiazepine: il Lato Nascosto delle Pillole Anti-Ansia e il Loro Impatto nella Cultura Pop
2025-03-21
Autore: Giulia
2' di lettura
«L’ansia e il disagio hanno un ruolo protettivo, sono segnali del nostro corpo che ci avvertono dei pericoli esterni. È fondamentale saperli riconoscere e gestire», afferma Giampaolo Robert Perna, professore di psichiatria alla Humanitas University di Milano. Questo commento si inserisce nella più ampia discussione sulle benzodiazepine, i farmaci più venduti in Italia per la gestione dell'ansia, acquistabili dietro prescrizione medica, compresa quella del medico di base.
Protagoniste delle serie TV
Le benzodiazepine sono tornate sotto i riflettori dopo che il New York Times ha evidenziato la loro presenza in serie TV di successo come The White Lotus e The Pitt. Queste pillole, utilizzate per affrontare l'ansia, sono diventate sempre più comuni, soprattutto dopo la pandemia di COVID-19, che ha amplificato la loro diffusione tra persone che prima le assumevano solo per disturbi psichiatrici evidenti. «Ormai è comune vedere progressi relativi alle benzodiazepine anche in situazioni quotidiane», come si può notare in un episodio di White Lotus, dove una madre scherza con la figlia dicendo: «Non hai abbastanza pillole per affrontare una settimana di relax in una spa?».
Benzodiazepine: Non Demonizzarle!
«È cruciale non demonizzare queste sostanze, poiché sono strumenti terapeutici importanti, ma il loro uso deve avvenire sotto attenta supervisione medica, in particolare da psichiatri», prosegue Perna. Secondo lui, è essenziale differenziare tra casi di ansia patologica che richiedono un approccio farmacologico e situazioni che possono essere affrontate con tecniche di psicoterapia cognitivo comportamentale. Sebbene le benzodiazepine abbiano i loro benefici in situazioni acute, non devono essere considerate una soluzione a lungo termine per i problemi psichiatrici.
Rischi e Necessità di un Approccio Personalizzato
La letteratura scientifica ha chiarito che, sebbene ci siano preoccupazioni riguardo alla dipendenza, le benzodiazepine non comportano rischi di dipendenza per tutti gli utilizzatori. Tuttavia, è fondamentale monitorare i pazienti già a rischio. La durata del trattamento deve essere limitata, e i medici devono essere consapevoli delle possibili conseguenze come l'impatto sui riflessi e sulla concentrazione, e il potenziale aumento dei rischi di demenza negli anziani. È indispensabile un approccio personalizzato che consideri le specifiche esigenze di ogni paziente, mantenendo i medici sempre aggiornati sulle più recenti evidenze scientifiche. «Le benzodiazepine devono essere utilizzate come trattamento sintomatico in situazioni acute, senza dimenticare che non sono una soluzione definitiva per i disturbi psichiatrici», conclude Perna, mettendo in luce l'importanza di una gestione integrata e informata del benessere mentale.