
Belgrado: Vučić Pronto a una Verifica di Legittimità Dopo la Storica Manifestazione
2025-03-16
Autore: Matteo
Decine di migliaia di cittadini serbi hanno marciato verso Belgrado ieri, un evento storico che ha unito i partecipanti nel raccogliere la voce contro la corruzione e la mancanza di trasparenza del governo, un'esigenza accentuata dalla tragica morte di 15 persone nel crollo della pensilina alla stazione di Novi Sad lo scorso novembre. "La nostra voce conta. Risvegliamo insieme la Serbia e continuiamo a lottare per ogni segmento della società", ha esclamato una giovane manifestante dal palco di Piazza Slavija.
L'affluenza alla manifestazione, ribattezzata "15 per 15" in onore delle vittime, è stata motivo di dibattito: il governo stima circa 100mila partecipanti, mentre l'ONG Arhiv javnih skupova parla di numeri che oscillano tra 275mila e 325mila.
Nonostante la grande mobilitazione, il presidente nazionalista Aleksandar Vučić ha minimizzato le tensioni. In una conferenza stampa, ha dichiarato: "La Serbia ha vinto, la protesta si è svolta pacificamente e non ci sono state vittime gravi. Sono orgoglioso della nostra polizia". Ha inoltre espresso disponibilità ad affrontare una verifica di legittimità e a partecipare a referendum ed elezioni, promettendo di accettare il giudizio del popolo serbo: "Dobbiamo comprendere il messaggio e apportare dei cambiamenti".
Durante la manifestazione, si sono registrati 56 feriti e 22 arresti, con alcuni scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Video condivisi sui social mostrano drammatiche interazioni tra automobilisti e la folla. In questo clima di crescente tensione, un gruppo di studenti ha chiesto la sospensione della protesta, affermando di non poter garantire più la sicurezza tra le agli incidenti.
In serata, il comitato "Studenti u blokadi" ha denunciato attacchi contro di loro dall'area di Pionirski Park, dove alcuni studenti si oppongono al blocco delle attività universitarie. Questi studenti hanno ricevuto sostegno da Vučić, il quale ha apprezzato il loro desiderio di continuare gli studi. Tuttavia, questa situazione ha visto emergere gruppi di veterani e militari, tra cui ex membri delle forze speciali, che hanno preso posizione accanto agli studenti in protesta. La situazione continua a essere tesa, con spiragli di dialogo sempre più lontani mentre il paese attende sviluppi urgenti.