
Auto elettriche in crisi: La Microlino è la prima vittima del mercato?
2025-03-09
Autore: Alessandra
Negli ultimi anni, il mantra del settore automobilistico è stato chiaro: «Piccole ed elettriche, faranno fuori le city car». Tuttavia, la tanto attesa rivoluzione sembra ancora lontana dalla realtà, e i segni di una crisi si fanno già sentire, con le prime vittime che emergono. Tra queste, la Microlino, un quadriciclo ispirato all'iconica Isetta degli anni Cinquanta, ha recentemente annunciato la sospensione della produzione fino ad aprile a causa di una mancanza di componenti. Questo è un duro colpo per l'azienda svizzera, che ha scelto l'Italia come principale punto di assemblaggio.
Le cifre parlano chiaro: la produzione è crollata dai 25 modelli giornalieri ai soli 6-7, una quantità insufficiente per competere in un mercato che richiede efficienza. Inoltre, ci sono voci che indicano una riduzione della forza lavoro da 100 a 67 dipendenti. L'azienda ha dichiarato: «Alterniamo già da un paio di mesi settimane di produzione a settimane di pausa per evitare un eccesso di invenduto». Questo è un campanello d'allarme per l'intero settore.
La Microlino si colloca nella fascia alta del segmento delle microcar, con prezzi che partono da 17.900 euro per la versione Lite, adatta a guidatori già a 14 anni, fino a quasi 20.000 euro per il modello omologato come quadriciclo pesante. Questi costi elevati la pongono in diretta competizione con modelli molto più economici, come la Citroen Ami e la Fiat Topolino, il cui prezzo è sotto i 10.000 euro con incentivi.
Questo scenario di crisi solleva interrogativi sul futuro delle microcar elettriche in un mercato sempre più dominato dai SUV elettrici, ai quali Bruxelles sembra destinare più incentivi rispetto ai veicoli di categoria inferiore. L'azienda ha anche fatto riferimento a questo squilibrio, lamentando che, mentre i SUV elettrici ricevono sussidi sostanziosi, le piccole auto elettriche, come la Microlino, rimangono in secondo piano.
Il flop della Microlino funge da avvertimento per altri modelli simili, che offrono un'autonomia di soli 75 km per ricarica, necessitando di almeno 4 ore di collegamento a una presa Schuko per una carica completa. Questo, a dire il vero, limita l'appeal di queste automobili nel mercato.
In un contesto in cui, secondo i dati di vendita del 2024, la categoria delle city car (segmento A) ha venduto oltre 150.000 unità in Italia, i produttori di microcar stanno affrontando una sfida significativa. Le più vendute includono modelli come la Fiat 500, la Toyota Aygo X, e la Kia Picanto, tutte vetture che continuano a dominare un mercato molto più ampio rispetto alle piccole auto elettriche.
La Microlino, purtroppo, sembra rappresentare un punto cruciale di una trasformazione che avanza a rilento. La transizione all'elettrico è inevitabile, ma senza un adeguato supporto e incentivi alle microcar, il rischio di vederle scomparire del tutto dal mercato è molto alto. La sfida ora è capire se il futuro di queste piccole auto, un tempo promettenti, possa ancora trovare un suo spazio.