Nell'attuale dibattito sull'auto elettrica, alcune voci sostenute da pregiudizi e disinformazione si oppongono a questa nuova mobilità sostenibile. Un lettore, Giovanni Leonetti, esprime il suo attaccamento al diesel, orgoglioso della sua capacità di percorrere 1000 km con un pieno, e accusa i sostenitori delle auto elettriche di essere anti-italiani e pro-Cina. Tuttavia, queste affermazioni sono lontane dalla verità. È il momento di chiarire alcuni punti cruciali.

Contrariamente a quanto affermato da Leonetti, numerosi studi scientifici dimostrano che le auto elettriche, anche considerando la loro produzione e l'estrazione di materiali come litio e cobalto, tendono a avere un impatto ambientale inferiore rispetto ai veicoli a combustione interna nel loro ciclo di vita. Risultati di ricerche condotte dall'Agenzia Europea per l'Ambiente hanno smentito l'idea che un'auto diesel inquini meno di un'auto elettrica.

Inoltre, le accuse di perdita di posti di lavoro nelle case automobilistiche a causa dell'elettrificazione non sono fondate. Il vero problema che affligge il mercato dell'auto è il prezzo elevato dei veicoli, diesel ed elettrici, che ha reso difficile l'accesso per molte famiglie. Le aziende devono adattarsi per rimanere competitive, ma non necessariamente attraverso licenziamenti.

Infine, il famigerato Dieselgate, che ha scosso il settore automobilistico, evidenzia le frodi di alcune aziende, ma non viene considerato come una vittoria per l'industria diesel. È necessaria una rivoluzione nel modo di concepire la mobilità, promuovendo soluzioni sostenibili che possano davvero ridurre l'impatto ambientale. La transizione verso l'elettrico non è solo un'opzione, ma una necessità per garantire un futuro migliore per le generazioni a venire. Non lasciamoci ingannare da polemiche infondate; è tempo di investire nel progresso e nella sostenibilità!