A partire dal 2025, i lavoratori in trasferta devono prestare particolare attenzione al metodo di pagamento utilizzato per le spese di vitto, alloggio e trasporti. La nuova legislazione stabilisce che i rimborsi delle spese saranno riconosciuti solo se i pagamenti non sono stati effettuati in contante.

Perché è fondamentale cambiare le abitudini di pagamento?

Secondo la Legge 30 dicembre 2024, n. 207, per garantire la deducibilità delle spese di viaggio, è essenziale che i lavoratori dipendenti utilizzino metodi di pagamento tracciabili. Ciò include carte di credito, debito, prepagate e assegni. Ogni pagamento effettuato in contante non sarà rimborsato, un punto cruciale per chi opera in aziende che richiedono frequenti trasferte.

Rimborso e limiti delle spese di trasferta

Le nuove disposizioni sui rimborsi delle spese sono chiaramente evidenziate nella Legge di Bilancio 2025. Il comma 81 specifica che: “Per quanto riguarda le indennità per trasferte, i rimborsi per vitto, alloggio, viaggio e trasporto devono essere effettuati tramite mezzi di pagamento elettronici o bancari per non concorrere alla formazione del reddito.” Questo implica che l'accesso ai rimborsi sarà rigorosamente monitorato.

Cosa succede a chi non rispetta queste regole?

Se i lavoratori non seguono queste nuove norme di pagamento, rischiano di non ricevere alcun rimborso. Inoltre, le aziende che non aderiscono a queste linee guida possono affrontare sanzioni fiscali. Questo cambiamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui vengono gestite le spese di trasferta e penalizza chi, eticamente, potrebbe aver sempre preferito il pagamento in contante.

Pertanto, i dipendenti sono avvisati: preparatevi a un cambiamento radicale nella gestione delle spese aziendali e a riconfermare l’importanza di gestire le spese in modo trasparente e responsabile. Il futuro è elettronico! Scoprite quali strumenti di pagamento sono più adatti per le vostre trasferte e non fatevi cogliere impreparati.