Arresto di due gendarmi francesi a Gerusalemme: Cresce la tensione tra Francia e Israele!
2024-11-07
Autore: Alessandra
TEL AVIV – “Ne me touche pas! Don’t touch me!” In un pomeriggio apparentemente tranquillo a Gerusalemme, un incidente diplomatico senza precedenti si verifica durante la visita del ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, in un momento già teso per le relazioni tra Francia e Israele. Quando Barrot arriva al Monte degli Ulivi per visitare il Santuario di Eleona, una storica chiesa amministrata dalla Francia da 150 anni, viene fermato dalla polizia israeliana, la quale si trova armata all’interno di un territorio considerato extraterritoriale.
Barrot, visibilmente infastidito, protesta: "Questa presenza non è autorizzata! La sicurezza non può stare qui dentro con le armi: in queste condizioni, mi rifiuto d’entrare nel territorio francese." La situazione degenera rapidamente. La polizia israeliana decide di identificare la scorta del ministro, arrestando due gendarmi del consolato francese, ignorando il loro status diplomatico. “Non mi toccare!” grida una delle guardie del corpo, cercando di opporsi all’arresto mentre viene trascinata via come se fosse un criminale comune.
Il ministro Barrot, visibilmente scosso e indignato, esclama: “Questi comportamenti non sono accettabili!” La Francia, furiosa, convoca immediatamente l’ambasciatore israeliano al Quai d’Orsay, richiedendo spiegazioni. In risposta, il governo Netanyahu comunica che le procedure di sicurezza erano state chiarite in precedenza, una giustificazione ritenuta inadeguata dall'entourage del ministro francese.
Questo incidente non è isolato e riflette le crescenti tensioni tra Israele e molte nazioni europee, con la Francia in prima linea. Negli ultimi tempi, la diplomazia tra Parigi e Tel Aviv si era già inasprita dopo che Macron ha chiesto un embargo sulle armi usate in Gaza, accusando Israele di "seminare la barbarie". La visita di Barrot era vista come un tentativo di distensione, ma ora sembra destinata a complicarsi ulteriormente.
Le relazioni tra Israele e Francia hanno sempre avuto caratteristiche complesse, radicate nel passato, con episodi storici che risalgono fin dal movimento sionista e il caso Dreyfus. La politica francese riguardo al conflitto arabo-israeliano ha spesso creato tensioni, così come gli embarghi sulle armi e le controversie riguardanti i luoghi santi. L’incidente di Gerusalemme riporta alla mente il rifiuto di Jacques Chirac nel 1996 di entrare nella chiesa di Sant’Anna, a causa della presenza delle forze israeliane.
Recenti tensioni sono aumentate ulteriormente quando Macron ha criticato pubblicamente Netanyahu, affermando che il benessere di Israele dipende dal rispetto delle risoluzioni ONU. La risposta emotiva di Netanyahu sottolinea che le fondamenta dello Stato di Israele sono state costruite attraverso la guerra. Padre Lorenzo, rettore della basilica del Santuario di Eleona, ammonisce: 'Questo è un luogo santo sotto protezione francese e non si può entrare armati.' La situazione continua a scaldarsi, suggerendo che la crisi diplomatica tra Francia e Israele potrebbe avere sviluppi ulteriori.