
Apple Lancia il Guanto di Sfida al Regno Unito sull'App Store
2025-09-04
Autore: Matteo
Apple lancia un allerta sui nuovi regolamenti britannici
In un momento cruciale per il futuro del mercato digitale britannico, Apple ha fatto sentire la propria voce con un messaggio chiaro: "Attenzione, queste nuove normative potrebbero causare più danni che benefici." Questo avvertimento è rivolto ai regolatori sotto l'egida del CMA, l'autorità britannica per la concorrenza e i mercati.
La corsa verso una maggiore concorrenza nel Regno Unito
Il Regno Unito sta considerando di adottare misure simili a quelle già intraprese dall'Unione Europea con il Digital Markets Act. Questa mossa mira a rendere i sistemi più accessibili, garantendo maggiore libertà agli sviluppatori e agli utenti, i quali non dovrebbero essere obbligati a utilizzare esclusivamente i canali ufficiali di Apple per i pagamenti. Questo significa che i pagamenti potrebbero essere effettuati al di fuori dell'App Store, creando nuove opportunità per gli sviluppatori.
La reazione di Apple: sicurezza e privacy in gioco
Tuttavia, Apple non è certo entusiasta di questa prospettiva. Secondo Cupertino, la questione va oltre il semplice aspetto economico – che verrebbe sicuramente influenzato – e tocca le delicate tematiche della sicurezza e della privacy. L'azienda sostiene che un ecosistema troppo aperto potrebbe esporre gli utenti a frodi e attacchi, un rischio che l'attuale sistema 'blindato' dell'iPhone è in grado di mitigare. Apple teme anche che queste regolamentazioni rallentino l'innovazione, creando un mercato a due velocità.
Il CMA risponde: non stiamo copiando l'Europa
Il CMA, dal canto suo, controbatte che le sue proposte non sono una copia delle normative europee, sebbene gli argomenti trattati siano simili. L'obiettivo principale è quello di stimolare la concorrenza senza compromettere la sicurezza degli utenti. Non manca una frecciatina al gigante tecnologico: sommando le quote di mercato di Apple e Google, risulta che questi due colossi detengono praticamente il monopolio del mercato mobile, una situazione che, secondo il CMA, non giova a nessuno.