Scienza

Appello degli scienziati a Coldiretti: "Non equiparare la carne coltivata ai farmaci!"

2025-03-19

Autore: Matteo

Un errore imperdonabile. Questa è la posizione di 16 ricercatori italiani, capitanati da Alessandro Bertero dell'Università di Torino, che si sono uniti per rifiutare la proposta di equiparare la carne coltivata ai farmaci. Durante una manifestazione indetta dalla Coldiretti a Parma, hanno ribadito l'importanza di trattare la carne coltivata come un alimento e non come una sostanza medica. "Le ricerche che abbiamo condotto dimostrano chiaramente che attualmente non ci sono criticità nel quadro regolatorio esistente – hanno dichiarato i ricercatori – e le richieste di studi clinici sono prive di fondamento scientifico".

È importante notare come la regolamentazione di farmaci e alimenti segua percorsi distinti, poiché rispondono a esigenze completamente diverse. Infatti, mentre i farmaci possono ottenere l'autorizzazione nonostante effetti collaterali noti, l'EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) può concedere l'approvazione nel solo caso in cui non ci siano rischi per la salute. Questa distinzione è cruciale per garantire la sicurezza dei consumatori.

La protesta della Coldiretti mira a far riconoscere la carne coltivata come farmaco, ma secondo gli scienziati, questo sarebbe un tentativo preoccupante di delegittimare l’operato della comunità scientifica indipendente e di distorcere il quadro normativo dell’Unione Europea, che è fra i più avanzati e rigorosi al mondo.

"Come scienziati impegnati nello studio della carne coltivata in Italia e in Europa, riteniamo cruciale che il nostro lavoro e quello delle istituzioni competenti siano rispettati e protetti. Vogliamo contribuire attivamente a questo dibattito fondamentale per il nostro Paese e chiediamo ai Ministri Lollobrigida e Schillaci di aprire un confronto diretto con noi", hanno concluso i ricercatori. Un appello che mette in luce l'importanza della scienza nella definizione delle norme alimentari e nella salvaguardia della salute pubblica.