Amazon dice addio alla prova gratuita di abbigliamento e accessori: ecco perché è un colpo per gli acquirenti!
2025-01-14
Autore: Luca
Amazon ha annunciato la chiusura del servizio denominato «Prime Prova prima, paga poi», che cesserà l’31 gennaio 2025. Questo servizio, lanciato negli Stati Uniti nel 2018 come «Amazon Wardrobe» e introdotto in Italia nel settembre 2021, permetteva agli abbonati Prime di provare a casa capi di abbigliamento, scarpe e accessori prima di effettuare il pagamento. Gli articoli non graditi potevano essere restituiti gratuitamente entro sette giorni.
La decisione di Amazon segue l'esempio di Zalando, che ha recentemente ridotto il periodo di reso da 100 a 30 giorni. Questa strategia appare chiaramente orientata all'ottimizzazione dei costi, specialmente in un momento in cui le spese di trasporto sono cresciute significativamente.
Maxine Tagay, portavoce di Amazon, ha giustificato la chiusura del servizio come parte di una strategia di razionalizzazione delle risorse. Ha dichiarato che il programma non ha raggiunto l'efficienza desiderata e che l'azienda sta investendo in tecnologie digitali avanzate, come l'intelligenza artificiale, per migliorare l'esperienza di acquisto dei clienti.
Tra le tecnologie future spicca il «Virtual Try-On», una funzione di realtà aumentata che consente agli utenti di vedere come determinate calzature appaiono indossate, utilizzando la fotocamera del proprio smartphone. Questo è solo uno dei tanti avanzamenti che Amazon intende implementare per mantenere i propri clienti soddisfatti e per rendere l'esperienza di acquisto più personalizzata e interattiva.
Questa chiusura si inquadra in un contesto di contenimento dei costi avviato dal CEO Andy Jassy nel 2022, che ha comportato il licenziamento di oltre 27.000 dipendenti e la cancellazione di progetti ambiziosi come la consegna ultraveloce nei negozi fisici e un dispositivo per videochiamate destinato ai bambini.
Inoltre, il servizio «Prime Prova prima, paga poi» avrebbe dovuto affrontare crescenti critiche riguardo ai resi gratuiti, oggi considerati un fattore di spreco e di costi logisitici elevati. Con l'adozione di nuove tecnologie di intelligenza artificiale, Amazon punta a rendere l'esperienza d'acquisto più sostenibile e meno impattante dal punto di vista ambientale.
Infatti, il tema dell'ambiente è diventato cruciale: secondo il Global Web Index, il 70% delle persone tra i 25 e i 44 anni ha restituito articoli acquistati nell'ultimo anno. Negli Stati Uniti, il segmento e-commerce genera annualmente circa 5 miliardi di chili di rifiuti e 15 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 a causa dei resi.
Oltre alle preoccupazioni ecologiche, una ricerca di McKinsey evidenzia che il settore dell'abbigliamento ha un tasso di restituzione particolarmente elevato, con il 25% degli acquisti restituiti rispetto a una media del 20% per altri settori. Con l'addio alla prova gratuita, Amazon sembra determinata a cambiare queste dinamiche, puntando su un consumo più responsabile e un'impronta più leggera sul pianeta.