Scienza

Allerta Erosione Costiera: Le Foci di Arno e Serchio Arretrano 2-3 Metri All'Anno!

2025-03-25

Autore: Maria

Due terzi dei principali fiumi italiani sono attualmente a rischio erosione, con arretramenti della costa che possono arrivare fino a 10 metri all'anno! Questo allarmante scenario emerge da uno studio pubblicato sulla rivista 'Estuarine, Coastal and Shelf Science' e condotto dalla professoressa Monica Bini e dal dottor Marco Luppichini dell'Università di Pisa. La ricerca ha esaminato attentamente i cambiamenti delle coste sabbiose italiane negli ultimi 40 anni, precisamente dal 1984 al 2024, concentrandosi sui delta fluviali più vulnerabili.

Utilizzando innovativi software di analisi delle immagini satellitari, Bini e Luppichini hanno ricostruito l’evoluzione della costa italiana. I risultati sono preoccupanti: il 66% dei 40 principali fiumi italiani presenta un serio rischio di erosione costiera, e questa percentuale sale al 100% se si escludono le aree dotate di difese artificiali.

"Il cambiamento climatico sta influenzando drasticamente l'evoluzione delle coste italiane - commenta Marco Luppichini - in particolare a causa della diminuzione delle precipitazioni e dell'aumento degli eventi meteorologici estremi, che alterano il ciclo idrologico e riducono la capacità di trasporto dei sedimenti. Inoltre, l'innalzamento del livello del mare e il riscaldamento delle acque superficiali del Mediterraneo stanno accelerando il processo erosivo, minacciando le nostre spiagge e gli ecosistemi marini."

Le aree più colpite da questa erosione includono il delta del Po, il Serchio, l’Arno e l’Ombrone in Toscana, e il delta del Sinni in Basilicata. Tali regioni stanno subendo un significativo arretramento della linea di costa e una consistente perdita di sedimenti dovuta a fattori climatici e attività umane. In particolare, l'area del delta del Po è tra le più vulnerabili, con un'erosione che ha portato a cambiamenti drammatici, dove molte zone mostrano avanzamenti mentre altre sono in costante arretramento.

In Toscana, le foci dell’Arno e del Serchio sono soggette a un arretramento di 2-3 metri all’anno, mentre il delta dell’Ombrone affronta una delle situazioni più critiche, con erosione che raggiunge tassi di 5-6 metri l’anno. Questi cambiamenti non solo minacciano la biodiversità e gli ecosistemi del Parco della Maremma, ma mettono anche a rischio le attività economiche legate al turismo e all'agricoltura. Infine, il delta del Sinni in Basilicata rappresenta una delle zone più estreme del fenomeno, con un’erosione che supera i 10 metri all'anno, rendendolo uno dei casi più allarmanti in Italia.

"È evidente l’urgenza di adottare strategie sostenibili per la gestione delle coste - conclude Luppichini - grazie al nostro studio abbiamo realizzato un database omogeneo per l’intero territorio nazionale, che potrebbe rivelarsi cruciale per una pianificazione efficace degli interventi a difesa delle zone più a rischio. Le nostre coste, e in particolare i delta fluviali, sono veri e propri 'hotspot' della crisi climatica, e ogni azione intrapresa oggi avrà un impatto significativo sul futuro della nostra nazione."