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Aggressione al capotreno: Legittima difesa o violenza ingiustificata? La verità dietro l'accoltellamento a Genova

2024-11-07

Autore: Giulia

Oggi è avvenuto l'interrogatorio di garanzia per Fares Kamel Salem Alshahhat, un giovane egiziano di 21 anni, accusato di aver accoltellato il capotreno Rosario Ventura nella stazione di Genova Rivarolo. Secondo fonti vicine alla vicenda, l'egiziano sta cercando di giustificare il suo gesto invocando la legittima difesa, affermando di essere stato colpito da un manganello retrattile posseduto dalla vittima. Questa affermazione ha fatto subito discutere, poiché Ventura sostiene di non aver mai utilizzato l'oggetto contro di lui.

Alshahhat ha dichiarato ai carabinieri che la sua reazione era dovuta a un colpo ricevuto, affermando di aver agito per difendersi. Tuttavia, le indagini non hanno trovato segni evidenti di aggressione sul corpo dell'egiziano, sollevando dubbi sulla sua versione dei fatti. Il capotreno, che ha confermato di portare sempre il manganello per difesa personale a causa di precedenti aggressioni subite, ha descritto l'attacco come inaspettato e fulmineo, colpendolo alla scapola sinistra.

Fares Kamel Salem Alshahhat, attualmente detenuto nel carcere di Marassi, affronta pesanti accuse di lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Durante l'interrogatorio ha spiegato che l'incidente sarebbe scaturito da un fraintendimento, affermando di aver tentato di comunicare il suo intento di pagare, ma di non essere stato compreso a causa della sua scarsa padronanza della lingua italiana. La situazione si sarebbe ulteriormente complicata a causa della presenza della sua fidanzata 16enne, che avrebbe alzato i toni della conversazione, portando all'escussione del coltello dalla sua borsa.

Un aspetto cruciale del caso è che il tratto di stazione dove è avvenuto l'incidente non è coperto da telecamere, complicando ulteriormente la ricerca di prove che possano supportare le diverse versioni. Nel frattempo, l'aggravamento delle ferite del capotreno è all'ordine del giorno, poiché ha subito più coltellate e ha rischiato la vita.

In aggiunta, si scopre che Alshahhat è in attesa di una risposta per la sua richiesta di protezione internazionale e non ha una posizione lavorativa come barbiere, contrariamente a quanto affermato al momento dell'arresto. Inoltre, risiede presso la famiglia della sua fidanzata, il che potrebbe suggerire ulteriori complessità nella sua situazione legale.

Il caso continua a sollevare domande sulle dinamiche di violenza in ambito pubblico e sulla sicurezza dei lavoratori del settore ferroviario in Italia. La comunità è in attesa di sviluppi, desiderosa di conoscere la verità dietro questo tragico episodio.