Intrattenimento

Adrien Brody: Un Onore Raccontare le Storie degli Immigrati

2025-01-04

Autore: Giulia

Nel 2003, all'età di 29 anni, Adrien Brody ha fatto la storia diventando l'attore più giovane a vincere l'Oscar come miglior protagonista per il suo ruolo nel film 'Il Pianista' di Roman Polanski. Oggi, Brody è nuovamente in corsa per un premio prestigioso grazie alla sua interpretazione nel film 'The Brutalist', una pellicola diretta da Brady Corbet, che ha già conquistato il Leone d'Argento a Venezia e si presenta come uno dei favoriti per la cerimonia degli Oscar di quest'anno.

Il film, un dramma di tre ore e 35 minuti, girato in 70 mm e con musiche di Daniel Blumberg, racconta la storia di László Tóth, un architetto ebreo ungherese, interpretato da Brody, che riesce a sfuggire all'Olocausto recandosi negli Stati Uniti. Nel nuovo paese, Tóth inizia a costruire palazzine e si trovi a confrontarsi con un magnate interpretato da Guy Pearce, il quale gli propone un progetto che cambierà forzatamente il suo destino.

"Raccontare l'esperienza degli immigrati è un grande onore per me. Anche mia madre, la fotografa Sylvia Plachy, è immigrata negli Stati Uniti negli anni '50, fuggendo da Budapest durante la rivoluzione ungherese. La storia della mia famiglia è una testimonianza di resilienza e sacrificio", ha dichiarato Brody durante una conferenza stampa a Los Angeles, esprimendo un forte legame personale con le tematiche del film.

Il personaggio di László Tóth, pur essendo di fantasia, è emblematico di una realtà più ampia: durante e dopo la guerra, molti immigrati hanno contribuito alla costruzione di una nuova società, affrontando spesso discriminazioni e lotte quotidiane. Brody ha sottolineato che i creativi che trovarono rifugio in America sono spesso rimasti sconosciuti, nonostante il loro fondamentale contributo. "Questi edifici erano testimonianze di un sogno, ma gli individui che li realizzarono dovevano spesso lottare per il loro diritto a esistere", ha continuato.

In questo contesto, la storia di Tóth diventa simbolo della complessità del sogno americano: "Gli immigrati, nonostante l'assimilazione e il loro impegno, venivano spesso percepiti come estranei nel nuovo mondo. È già estremamente doloroso abbandonare le proprie radici, ma la sensazione di essere nessuno e di non avere una voce è ancora più devastante. La bellezza del cinema sta proprio nel suo potere di riunirci e di spingerci a combattere contro ogni forma di intolleranza e oppressione", ha concluso Brody con passione.

Il film 'The Brutalist' non è solo una storia di un architetto, ma un'odissea che invita tutti a riflettere sull'importanza della memoria e della cultura degli immigrati, elementi fondamentali nella costruzione di società più giuste e inclusive.