Scienza

Adolescenza e il grido dei ragazzi che non sappiamo ascoltare: in Toscana il 66% chiede supporto psicologico

2025-04-07

Autore: Maria

Firenze, 7 aprile 2025 - La nuova serie Netflix 'Adolescence' ha suscitato ampio dibattito, costringendoci a confrontarci con un tema spesso sottovalutato: la solitudine e il dolore degli adolescenti. La storia di Jamie – un giovane la cui sofferenza supera ogni limite – mette in luce la difficoltà degli adulti nel comprendere e ascoltare le ansie dei ragazzi. Ma c'è di più: un recente report dell'Ordine degli Psicologi della Toscana, in collaborazione con l’Università di Firenze, rivela che il 66% degli adolescenti chiede un supporto psicologico, testimoniando un bisogno crescente nel nostro paese.

Questo report è allarmante e mette in luce una crisi spesso ignorata dai più: l'87% degli adolescenti intervistati riporta sintomi di ansia. Ma non è solo l’ansia a preoccuparci; il 65% dei giovani soffre di dipendenze digitali, una situazione che porta a un isolamento emotivo crescente. Le dipendenze dai social media e dai videogiochi evidenziano un panorama di fragilità psicologica crescente. Il 41% degli adolescenti fa uso di psicofarmaci e il 73% presenta disturbi del comportamento alimentare, segni di un malessere profondo che richiede attenzione.

Ma come influenzano i social nella vita quotidiana dei ragazzi? I social media spesso fungono da rifugio, ma creano una separazione dalla realtà. L’adolescenza dovrebbe essere un momento di esperienze dirette e relazioni significative, non un rifugio digitale. La serie pone l’accento su questa solitudine che può derivare dall’iperconnessione.

Cosa possono fare i genitori per affrontare questa emergenza? È cruciale che ascoltino e cerchino di capire senza adottare un atteggiamento autoritario. L’empatia è fondamentale: i ragazzi spesso non hanno gli strumenti per chiedere aiuto. Creare un ambiente di fiducia è essenziale, così come l’essere disponibili ad accompagnarli nel loro percorso di crescita.

Non possiamo ignorare i segnali preoccupanti: isolamento sociale, difficoltà di socializzazione, o sintomi di autolesionismo non possono essere sottovalutati. La protezione dei nostri figli passa attraverso la creazione di un’autostima forte. Se un ragazzo si sente valorizzato e supportato, è meno suscettibile a influenze negative.

Per costruire una relazione sana con i nostri figli, è importante dare loro rassicurazione. Devono sapere di essere accolti e accettati, senza giudizi. Le attività all’aria aperta, il praticare sport e socializzare devono essere stimolate dai genitori, senza sensi di colpa. Questo equilibrio è vitale per la loro crescita personale e sociale.

E infine, quanto è importante il dialogo? Un dialogo aperto e sincero può guidare i ragazzi a esplorare il mondo al di fuori dello schermo. Aiutarli a connettersi con la realtà, proporre esperienze reali e incoraggiarli a superare l'isolamento digitale è fondamentale. I ragazzi non devono sentirsi controllati, ma sostenuti. La chiave è essere presenti e disposti ad ascoltare, costruendo insieme una relazione solida e fiduciosa.