Addio a Walter Pedullà: il grande maestro della critica letteraria italiana
2024-12-27
Autore: Chiara
È con profondo dispiacere che apprendiamo della scomparsa di Walter Pedullà, avvenuta all'età di 94 anni. Questo illustre saggista e critico letterario ha lasciato un segno indelebile nella storia della cultura italiana. Intellettuale di forte impronta socialista, è stato presidente della Rai dal febbraio 1992 al luglio 1993, un periodo archiviato come cruciale per l'evoluzione del servizio pubblico radiotelevisivo.
Originario di Siderno, in Calabria, Pedullà nacque il 10 ottobre 1930 in una famiglia di modeste origini, figlio di un sarto. La sua passione per la letteratura lo portò a laurearsi in lettere all'Università di Messina, dove fu ispirato da grandi mentori come Giacomo De Benedetti. La sua tesi su Gramsci come critico letterario dimostrò fin da subito la sua curiosità intellettuale e il suo impegno nelle questioni sociali e culturali.
Dalla fine degli anni Cinquanta, Pedullà ha insegnato letteratura italiana moderna e contemporanea all'Università La Sapienza di Roma, diventando professore emerito nel 2005. La sua eredità continua attraverso il figlio, Gabriele Pedullà, il quale è anch'esso un accademico nel campo della letteratura.
Dal 1962, Pedullà è stato un giornalista professionista, dando un notevole contributo come critico letterario al quotidiano socialista L'Avanti! e collaborando con diverse altre testate come Il Messaggero e L'Unità. Il suo lavoro editoriale si è esteso anche alla direzione di riviste culturali come Il Caffè illustrato e L'illuminista, importanti nella scena letteraria italiana.
Le opere di Pedullà sono state premiate con numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Flaiano, per il suo libro "Il pallone di stoffa. Memorie di un nonagenario" edito da Rizzoli, oltre a far parte come giurato o presidente in premi di prestigio come lo Strega e il Viareggio. Il suo impegno per la cultura è stato riconosciuto anche attraverso l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana.
Insieme a nomi illustri come Elio Pagliarani e Luigi Malerba, ha fondato la Cooperativa Scrittori e diretto la casa editrice Lerici, dando vita a opere fondamentali che hanno arricchito la letteratura italiana. La sua attenzione ai testi di autori come Stefano D'Arrigo e Italo Svevo ha reso il suo lavoro essenziale per la conservazione e la promozione della cultura letteraria del nostro paese.
Il suo contributo alla Rai è stato rivelatore: l'amministratore delegato Giampaolo Rossi ha sottolineato la passione e la cultura che Pedullà ha portato nell'ente, affermando che la sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile. Con lui se ne va un gigante della critica del Novecento, un autentico maestro che ha dedicato la sua vita alla diffusione della cultura e della conoscenza.