La situazione attuale sull'accordo tra Ita e Lufthansa appare complessa e tesa. L'intesa che doveva consentire l'ingresso della compagnia aerea tedesca nel vettore italiano è in forte impasse. Secondo i termini dell'accordo firmato nel 2023, è presente un meccanismo di "price adjustment" che, a quanto sostiene Lufthansa, porterebbe a una riduzione dei costi di circa 10 milioni di euro. Tuttavia, i rappresentanti italiani hanno espresso chiaramente che non hanno intenzione di svendere una delle poche realtà strategiche nazionali.

Questo blocco dell'accordo giunge in un momento cruciale per il settore aereo, soprattutto tenendo conto dell'importanza di preservare l'occupazione e i servizi collegati. Lunedì, il governo italiano prevede di inviare i "rimedi" alla Commissione Europea, cercando di risolvere la situazione in modo da salvaguardare gli interessi nazionali. Questo scenario solleva interrogativi sulla futura strategia di rilancio della compagnia aerea e sulla partecipazione di investitori esteri.

In un mercato già danneggiato dalla pandemia, l'equilibrio tra investimenti stranieri e protezione degli asset nazionali diventa sempre più delicato. La questione, dunque, non interessa solo le due compagnie, ma coinvolge anche l'intera economia italiana e la sua indipendenza nel settore del trasporto aereo.