Nazionale

229. L'umano è di destra o di sinistra?

2025-01-20

Autore: Maria

Tra i regali che mia nipote settenne ha chiesto a Natale è emersa una scacchiera. La cosa mi ha sorpreso, poiché alla sua età non avrei mai pensato a un gioco così, ma ho scoperto che nella sua scuola viene dedicato tempo all'apprendimento degli scacchi come esercizio di riflessione, pensiero logico e strategico. Questo gioco, antico e universale, non ha affiliazioni politiche e rappresenta una gioia pura di vivere, un sentimento che una bambina sa percepire. La scacchiera diventa così un simbolo di scuola: uno spazio protetto dove ci si allontana dalle pressioni esterne, un rifugio per l'anima, in cui si può riconoscere l'importanza della propria unicità.

Mi ha ricordato l'inizio di '1984' di George Orwell, dove la ribellione di Winston nasce da un semplice quaderno acquistato di nascosto. La scrittura a mano, un gesto così intimo e personale, diventa il primo passo verso la liberazione dal controllo asfissiante, così come oggi ci troviamo ad affrontare un'altra forma di controllo attraverso la sorveglianza digitale e la profilazione da parte delle aziende. Per affrancarci da questa condizione, è fondamentale riscoprire l'importanza della scrittura manuale. Propongo quindi di integrare nella riforma scolastica l'insegnamento della scrittura manuale, con un'ora di calligrafia settimanale. Questo non solo potrebbe rafforzare la memoria, ma anche aiutare gli studenti a connettersi con i dettagli, favorendo un'attenzione multisensoriale che oggi sembra andata persa a causa della frenesia digitale.

Un recente studio ha evidenziato come gli studenti che apprendono scrivendo a mano ottengano risultati nettamente superiori rispetto a quelli che utilizzano metodi di input visivo. Scrivere a mano coinvolge il corpo e favorisce una comprensione profonda e duratura dei contenuti. Oggi assistiamo a una crescente difficoltà tra i ragazzi nel scrivere a mano, con grafie illeggibili e mancanza di attenzione; a questo punto è cruciale dedicare tempo alla calligrafia fin dalle scuole elementari.

Inoltre, mi piacerebbe introdurre un progetto di lettura ad alta voce nelle scuole, dove si possano affrontare testi complessi come la Bibbia, l'Odissea o l'Eneide, non soltanto per la loro valenza culturale, ma perché ci offrono le parole necessarie per esprimerci e comprendere meglio il mondo. Occorre formare 'Maestri di Lettura' che possano trasmettere queste opere e ispirare i ragazzi a trovare il loro posto in un mondo complesso.

Con una formazione che unisce la bellezza della scrittura con la ricchezza della lettura, potremmo incoraggiare una generazione più consapevole e appassionata della libertà, della verità e della ricerca del significato. Tutto ciò va oltre le etichette politiche, investendo nel nostro essere umano.